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Immunozeta: sostegno immunitario

immunozeta

Immunozeta è un integratore naturale che aiuta le difese immunitarie ad essere al massimo della loro efficienza, specialmente nei periodi di picco dei malanni stagionali come l’autunno e l’inverno. Scopriamo insieme tutte le sue proprietà.

L’influenza e le malattie da raffreddamento raggiungono il loro apice durante la stagione invernale. I sintomi sono principalmente di tipo respiratorio, come raffreddore, starnuti, congestione nasale e tosse, spesso accompagnati da febbre. Se da un lato è vero che l’influenza nella maggior parte dei casi si risolve da sola, è altrettanto vero che i sintomi non vanno trascurati, specialmente nella popolazione più fragile, come anziani e bambini.

Rafforzare le difese immunitarie è sicuramente una strategia vincente per affrontare al meglio l’inverno, e non solo. Se l’alimentazione svolge un ruolo cruciale, l’integrazione con prodotti specifici può aiutare a superare al meglio la stagione influenzale.

Prevenzione e cura con Immunozeta

Immunozeta è il rimedio naturale, studiato da Fitoben, con principi attivi scelti per la loro capacità di favorire le difese dell’organismo prima, durante e dopo i malanni di stagione, facilitando la ripresa dopo le malattie, prevenendone l’insorgenza e ostacolando le ricadute.

Si tratta di una sinergia di piante e principi attivi che rinforzano le fisiologiche difese dell’organismo e aiutano il riequilibrio del benessere generale. Se assunto regolarmente ostacola l’insorgenza delle infezioni e le ricadute e facilita l’eliminazione del senso di stanchezza fisica e mentale; inoltre aumenta le difese immunitarie contro le infezioni, abbreviando e rendendo meno violente le manifestazioni delle stesse e facilitando la ripresa.

Quali principi attivi benefici contiene?

Scopriamo le piante contenute in Immunozeta e in che modo sono utili per prevenire l’insorgenza di malattie da raffreddamento:

  • Zinco: è un elemento essenziale che svolge un’ampia gamma di ruoli biologici, svolge un’azione fondamentale per la crescita, lo sviluppo e per una corretta risposta immunitaria.
  • Echinacea: pianta efficace come immunostimolante, migliora la funzionalità delle prime vie respiratorie. Ha inoltre un’azione antibatterica e antinfiammatoria ottima per la prevenzione dei sintomi influenzali e parainfluenzali e aiuta le naturali difese dell’organismo.
  • Tabebuia: detta anche Lapacho e Pau d’arco, aiuta le naturali difese dell’organismo con una particolare azione antimicrobica, contro batteri e miceti, e antivirale.
  • Astragalo: usato come tonico dell’energia vitale nella medicina tradizionale cinese, ha azione immunostimolante e di difesa dell’organismo.

Vitamina D3 e B6: una delle loro funzioni è l’attività modulante del sistema immunitario.

Come assumere Immunozeta?

Per avere un effetto preventivo efficace consigliamo di iniziare ad assumere Immunozeta all’inizio della stagione autunnale, in modo da arrivare all’inverno con un sistema immunitario fortificato al massimo.

Nello specifico, suggeriamo 1 capsula al mattino e 1 al primo pomeriggio, preferibilmente a partire dal mese di settembre o dai primi freddi. Si suggerisce l’uso per 25 giorni al mese e di interrompere nei seguenti 10, ripetendo almeno 2 o 3 cicli o più in caso di necessità.

In caso di malattie da raffreddamento concomitanti si può associare Propolunca per facilitare la guarigione, Rosacer per aumentare l’apporto di Vitamina C, Floriben per riequilibrare la flora batterica intestinale. In caso di tosse si possono associare anche gli sciroppi Bechiben (tosse secca) e Balsaben (tosse grassa).

Scopri l’integratore Immunozeta

Bibliografia:

  • OMS: monografie di piante medicinali. SIFIT Siena 2002.
  • Chavez ML, Chavez PI. Echinacea. Hosp Farm; 1998;33:180-8.
  • Shah SA, Sander S, White CM, et al. Evaluation of Echinacea for the prevention and treatment of the common cold: a meta-analysis. Lancet Infect Dis.2007;7:473-80.
  • Schoop R, Klein P, Suter A, Johnson SL. Echinacea in the prevention of induced rhinovirus colds: a meta-analysis. Clin Ter. 206;28:174-83.

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