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Zuccheri: quando ci fanno male?

Zuccheri quando fanno male

Gli zuccheri, che fanno parte dei carboidrati, possono essere di due categorie: semplici oppure complessi. Che differenza c’è tra questi due zuccheri e quanto ne dobbiamo assumere ogni giorno per stare in salute? Scopriamolo nell’approfondimento.

Gli zuccheri, che consumiamo giornalmente, vengono distinti in semplici e complessi e rappresentano due ampie famiglie che a loro volta contengono diverse tipologie.

Gli zuccheri semplici vengono digeriti più rapidamente causando quello che viene denominato “picco glicemico” che causerà un’impennata della glicemia e un carico di lavoro da parte del pancreas per smaltirla correttamente. Quelli complessi, invece, vengono digeriti e assorbiti più lentamente e di conseguenza anche la glicemia si alzerà più lentamente per poi tornare nei valori normali senza causare un lavoro extra all’organismo.

Per questo motivo la quantità assunta giornalmente di zuccheri semplici deve essere inferiore a quella di quelli complessi al fine di evitare problemi di salute.

Quali alimenti evitare?

In una dieta equilibrata gli zuccheri non dovrebbero superare il 45-60% delle calorie giornaliere, e di questi solo il 10-15% dovrebbe provenire da zuccheri semplici. Quali sono dunque i cibi da assumere e quelli da evitare?

Gli zuccheri semplici sono contenuti principalmente nella frutta e nei dolcificanti come lo zucchero in bustina, il miele o il fruttosio. Questi ultimi sono da evitare, non tanto aggiunti al caffè quando lo prendiamo al mattino, ma specialmente nelle preparazioni industriali e nelle bibite gassate. Apportano infatti un gran numero di calorie vuote e non necessarie all’organismo aumentando il nostro consumo di zucchero notevolmente. La principale fonte di zuccheri semplici nella dieta dovrebbe essere costituita dalle due porzioni giornaliere di frutta consigliate per seguire una dieta sana e in minima parte dai latticini (che contengono principalmente galattosio) e da una piccola parte di dolcificanti.

Gli zuccheri complessi, invece devono costituire la maggior parte dell’apporto di carboidrati della nostra dieta e si trovano in alimenti che sono alla base di una dieta corretta.

Zuccheri complessi, dove si trovano?

La principale fonte di zuccheri complessi sono i cereali a cui fanno seguito tuberi e legumi. I carboidrati complessi contengono anche molte fibre, essenziali per il corretto assorbimento dei nutrienti.

Tra i cibi da prediligere per assumerne la corretta quantità troviamo:

  • Cereali, come mais, frumento, orzo, riso.
  • Amidi come patate, tapioca, manioca.
  • Legumi come piselli e fagioli.

Zucchero e buon umore

Per quale motivo si tende a prediligere una dieta a base di zuccheri? I cibi ricchi di carboidrati complessi contengono anche triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, la molecola del buonumore, per questo motivo i cibi che li contengono, come frutta fresca o cereali, migliorano l’umore.

Al contrario però gli zuccheri semplici non svolgono lo stesso effetto; all’innalzarsi della glicemia il corpo attiva un meccanismo di autoregolazione che fa sì che l’effetto benefico duri molto poco, innescando così una sorta di “dipendenza” che ci fa venire voglia di un dolce ogni volta che ci sentiamo di cattivo umore.

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