La Rhodiola rosea cresce spontaneamente nelle regioni del nord Europa, Alaska e montagne del Tibet. Ha una lunga storia come medicinale tradizionale in Europa, Asia e nord America, ed è stata usata dalla medicina cinese fin dal 700 A.C. A partire dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati avviati numerosi studi soprattutto da medici e farmacologi russi, che ne hanno confermato le molte proprietà.

La radice della pianta contiene numerosi principi attivi: composti fenolici glucosidici (salidroside, rosavin, rosin), flavonoidi, proantocianidine e derivati dell’acido gallico.

È un potente adattogeno, aiuta cioè l’organismo ad adattarsi a reazioni fisiche e psichiche di stress: esercita un’azione normalizzante sul sistema nervoso centrale, con un effetto regolatorio sulla produzione e il rilascio dei neurotrasmettitori che vengono liberati durante lo stress. Molti gli studi clinici effettuati sulle prestazioni fisiche e mentali sotto stress, che hanno rilevato diminuzione della stanchezza, dell’affaticamento e dell’irritabilità, un incremento della resistenza fisica alla fatica e un aumento di apprendimento, capacità di concentrazione e di memorizzazione.

La Rhodiola rosea possiede anche un’azione ansiolitica ed antidepressiva, dovuta a un aumento dei livelli di serotonina, con un miglioramento della qualità del sonno e dei sintomi dell’ansia generalizzata anche del 50%.

Negli studi ha mostrato di svolgere un’attività antiossidante e neuroprotettiva, sembra dovuta ai salidrosidi e alle proantocianidine e un’azione antinfiammatoria ed immunostimolante riconducibile principalmente ai salidrosidi presenti.

Ha effetti di normalizzazione del metabolismo, in particolare si è visto che migliora la glicemia, con effetti ipoglicemizzanti, inibisce l’accumulo di lipidi negli adipociti e favorisce la mobilitazione e lo scioglimento dei grassi di deposito, con effetto sulla riduzione del peso corporeo in persone in sovrappeso.