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Stipsi: cosa fare

stipsi

Stipsi, meglio conosciuta come stitichezza, è una condizione molto comune che consiste nella difficoltà ad evacuare. Circa il 15-20% della popolazione totale soffre di stitichezza. Le donne sono le più colpite, oltre il doppio rispetto agli uomini, e il problema aumenta con l’età anche se non risparmia neanche i bambini.

Il sesso femminile ne è più soggetto a causa di fattori anatomici e funzionali, come i cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale e la gravidanza. Anche lo stile di vita ha un ruolo importantissimo per prevenire questa problematica che non è da sottovalutare in quanto ha un impatto rilevante sulla socialità e sulle attività professionali e si traduce in costi economici per l’acquisto di prodotti lassativi e per l’utilizzo di risorse sanitarie come visite mediche e accertamenti dedicati.

L’educazione riguardo alla stipsi è una delle basi fondamentali sia per la prevenzione che per il corretto trattamento. La base da cui partire è un’alimentazione corretta che comprenda giuste dosi di tutti i gruppi alimentari con un occhio di riguardo ovviamente alle fibre, contenute maggiormente nella frutta, nella verdura e nei cereali. Gioca un ruolo indispensabile anche il consumo di acqua e una salutare attività fisica quotidiana.

In età pediatrica:

La riduzione della frequenza di scariche o la difficoltà di evacuazione con feci dure, è un evento molto frequente nei bambini. La maggior parte dei casi ha una cosiddetta stipsi funzionale, cioè senza essere legata ad una patologia. Il trattamento della stipsi consigliato i questi casi comprende una serie di approcci educativi con terapie di mantenimento o diete e modificazioni comportamentali con suggerimento di attività fisica o l’uso di rimedi farmacologici o naturali.

In gravidanza:

La gravidanza è una condizione in cui molte funzioni si alterano o si modificano per adattarsi a questa nuova situazione. Uno degli apparati maggiormente interessati è l’apparato gastroenterico. Si ritiene che circa la metà delle donne in gravidanza debba fare i conti con la stipsi. Il problema inizia in genere alla undicesima-dodicesima settimana per accentuarsi dopo il sesto-settimo mese. Le principali cause sono il progesterone, ormone che rallenta il transito, la compressione dell’intestino da parte dell’utero, la richiesta di un alto contenuto idrico ma anche la minore attività fisica a cui è costretta la gravida. Anche qui è consigliato uno stile alimentare ricco di frutta e verdura, fibre, cereali integrali, molta acqua e un po’ di moto. 

I rimedi naturali

Oltre alle più tradizionali erbe lassative che, grazie al contenuto in principi attivi con funzione stimolante, inducono l’intestino a risvegliarsi, ci sono rimedi più delicati che lavorano sulla consistenza delle feci.
Parliamo delle mucillagini che stimolano dolcemente l’intestino migliorando i disturbi dovuti all’intestino pigro e facilitando l’evacuazione. Le mucillagini hanno la capacità di rigonfiarsi a contatto con l’acqua creando un gel viscoso non digeribile che per azione meccanica, aumenta la massa intestinale rendendo più morbide le feci senza irritare l’intestino. In Natura le troviamo in piante come lo Psillio e la Malva.

Bibliografia:

  • La stipsi cronica Inquadramento clinico Cesare Tosetti, Carmelo Cottone, Enzo Ubaldi.
  • La STIPSI: dalla Diagnostica all’Approccio Terapeutico – Team Nutrizionale ASMN William Giglioli – Salvatore Vaccaro

Se vuoi un rimedio naturale per la stipsi guarda Psillio Malva. Per un effetto lassativo più forte prova Reoben.

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