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Focus sull’orzaiolo

Ne parla l'esperto-dr-Basile

L’orzaiolo è una fastidiosa infezione che colpisce le palpebre, ma di cosa si tratta nello specifico? Scopriamo come riconoscerlo, quali sono i suoi sintomi e come trattarlo insieme al Dr. Andrea Basile.

Orzaiolo: di cosa si tratta?

L’orzaiolo è un‘infiammazione acuta delle ghiandole sebacee (ghiandole di Zeis o di Moll) alla base delle ciglia palpebrali e si presenta come un piccolo rigonfiamento della palpebra che si accompagna a dolenzia e può evolvere con formazione di un brufolo bianco-giallastro localizzato alla radice di un ciglio sia della palpebra superiore che di quella inferiore. Raramente associato a congiuntivite, può colpire sia adulti che bambini.

In passato la sua guarigione poteva essere ottenuta fissando e portando a contatto il collo della bottiglia di olio con l’occhio interessato; il classico rimedio della nonna tanto ridicolizzato perché senza una motivazione scientifica ed invece, come per altri rimedi popolari, la ragione poteva essere ricercata nelle proprietà antiinfiammatorie dell’olio stesso.

L’infiammazione è provocata in genere da un’infezione batterica dovuta a staphilococcus aureus in presenza di fattori di rischio quali scarsa igiene palpebrale e del viso e delle mani, utilizzo non appropriato di cosmetici, blefarite (infiammazione cronica del margine palpebrale), la presenza di malattie dermatologiche quali dermatite seborroica, psoriasi, acne rosacea ed ancora diabete e difese immunologiche indebolite o non correttamente modulate per stress e affaticamenti psico-somatici.

Quali rimedi adottare?

Si risolve spontaneamente in pochi giorni essendo una patologia benigna, utili l’impiego di impacchi caldo-umidi di acqua da praticare per 5 minuti anche 2 volte al die e la pulizia palpebrale anche con specifiche salviette oculari, oli essenziali come il tea tree, camomilla, rosa eccetera. Sconsigliato l’utilizzo di antibiotici topici se non nei rarissimi casi gravi e persistenti e sempre su consiglio del medico oculista.

La diagnosi differenziale si presenta con il calazio che è l’infiammazione delle ghiandole del meibomio, che producono lo strato lipidico del film lacrimale e che in genere interessano lo strato interno palpebrale con un nodulo marcatamente dolente ed infiammato. Esso è associato ad alterazioni del microbioma intestinale e dell’occhio che può richiedere l’utilizzo di terapie con associazioni cortisonico-antibiotiche fino alla asportazione chirurgica.

Dr. Andrea Basile
Medico chirurgo oftalmologo
Via Cola di Rienzo 8
Milano

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