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Camelina sativa: una pianta antica ricca di Omega

La camelina è una pianta oleaginosa utilizzata dall’uomo da millenni grazie alle sue proprietà fitoterapiche. Ricca di Omega 3 e 6, contiene naturalmente Vitamina E antiossidante.

Storia e uso tradizionale

La Camelina è una pianta della famiglia delle Brassicaceae; sue parenti sono la colza, il sesamo e la rapa. È diffusa in tutti i continenti ma veniva coltivata fino a metà del secolo scorso soprattutto in Nord Europa. Viene chiamata anche Dorella coltivata, Falso lino o Sesamo di Germania.
La storia dell’utilizzo della Camelina sativa da parte dell’uomo risale addirittura alla preistoria; semi di Camelina risalenti al Neolitico sono stati infatti ritrovati in Austria e Ungheria.

I suoi semi erano utilizzati in Europa ai tempi degli antichi romani e greci (il nome Camelina deriva dal greco chamai piccolo e linon lino) e ne sono stati ritrovati, assieme a segale e orzo, in tombe scandinave risalenti al 300 d.C.
Fino agli anni ‘50 del secolo scorso fu coltivata in modo intensivo in tutto il Nord Europa e nell’ex Unione Sovietica, fino a quando non venne soppiantata dalle coltivazioni di colza e girasole, più facili da utilizzare nelle industrie moderne.

Proprietà della Camelina

Dal raccolto della pianta si ricava un seme oleoso da cui si ottiene un olio molto ricco di Omega 3, Omega 6 e altri acidi grassi polinsaturi.
La Camelina è infatti un’ottima fonte di acido alfa linolenico (ALA) che protegge il sistema cardiovascolare, riducendone i fattori di rischio, ed è utile anche per diminuire il colesterolo LDL e per migliorare il metabolismo dei trigliceridi. Contiene inoltre alte percentuali di Vitamina E, ad azione antiossidante.

Rispetto ad altri tipi di oli ricchi di acidi grassi polinsaturi, quali quello di pesce e quello di lino, ha una maggiore stabilità all’ossidazione ed è adatto a tutti, inclusi vegani e vegetariani. Per questa ragione, nell’ultimo decennio l’utilizzo di questa pianta è tornato attuale come valida alternativa vegetale, fonte di omega 3.
Le coltivazioni di Camelina sono inoltre a basso impatto ambientale: richiedono poca energia e irrigazione e si tratta di una pianta molto forte, resistente a insetti e parassiti e a molte piante infestanti; qualità che permette di ridurre notevolmente l’utilizzo di pesticidi, agrofarmaci ed erbicidi.

La Camelina, inoltre, si adatta molto bene a svariati tipi di clima e di terreno. Si adatta alle basse temperature e ai climi semi-aridi, per questo risulta coltivabile anche in aree marginali senza competere con altre produzioni.  

Bibliografia

  • Nì Eidhin D, Burke J, O’Beirne D (2003). Oxidative stability of ω3rich Camelina oil and Camelina oilbased spread compared with plant and fish oils and sunflower spread. Journal of food science, vol. 68, nr. 1, pp; 345‐353.
  • Plessers A. G., McGregor W. G., Carson R. B., Nakoneshny W. Species Trials with oilseed plants. II. Camelina. Can J Plant Sci 42:452-9.
  • Karvonen M H, Aro A, Tapola S N, Salminen I, Uusitupa M I J, Sarkkinen E S (2002). Effect of αLinolenic acid-rich Camelina sativa oil on serum fatty acid composition and serum lipids in hypercholesterolemic subjects. Metabolism, vol. 51, nr. 10; pp. 1253‐1260.

Se sei interessato alle proprietà dell’olio di Camelina scoprilo QUI
e sul sito dedicato.

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