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Osteoporosi: come riconoscerla

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Caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da una alterazione del tessuto osseo, l’osteoporosi è una malattia sistemica che colpisce soprattutto le donne in post menopausa ma non solo. Ne parliamo con la Dott.ssa Monti.

L’insorgenza dell’osteoporosi purtroppo aumenta la fragilità ossea che può portare ad una predisposizione alle fratture, soprattutto in età avanzata. L’incidenza di questa malattia è molto superiore nelle donne rispetto agli uomini in quanto gli estrogeni giocano un ruolo molto importante nel preservare la massa ossea nella donna e, quando sopraggiunge la menopausa, cala il livello degli estrogeni e viene meno anche questa funzionalità protettiva.

L’arrivo della menopausa non è però l’unica causa di insorgenza di questa malattia.
Contribuiscono infatti in entrambi i sessi l’aumentare dell’età, una limitata attività fisica, carenza di vitamina D, K e di calcio e alcune patologie come l’ipertiroidismo, l’anoressia nervosa, la sindrome di Cushing oppure malattie croniche renali.

Quali sono i sintomi e le caratteristiche dell’osteoporosi?

Generalmente la riduzione della massa ossea è un processo indolore che non provoca alcun sintomo, se non dolore osseo in fase già avanzata, ma rende coloro che ne soffrono particolarmente predisposti alle fratture.
Le fratture causate dall’osteoporosi in genere sono molto dolorose e di difficile guarigione, inoltre possono verificarsi anche in seguito a traumi di lieve entità come ad esempio una caduta accidentale dalle scale.

Per avere una diagnosi di osteoporosi si ricorre ad alcuni esami che vengono suggeriti sopra una certa età. Si tratta generalmente della densitometria ossea, un esame che permette di stabilire la salute dello scheletro valutando la quantità di minerali presenti nelle ossa, e di analisi del sangue per valutare i livelli di calcio e di vitamina D circolante.
Alcune sostanze, infatti, sono essenziali per la salute scheletrica e una loro carenza può essere un segnale di allarme; tra queste le principali sono le vitamine D e K e il calcio.

Prevenire è meglio che curare?

Sicuramente nel caso dell’osteoporosi la cura migliore è rappresentata da una buona prevenzione. Regole valide per tutte le età ma soprattutto per i soggetti a rischio come uomini sopra i 50 anni e donne in pre e post menopausa sono le seguenti:

  1. Un buon livello di attività fisica, soprattutto sport per rinforzare la muscolatura, come i pesi, e quelli di carico che stimolano positivamente la produzione ossea, come corsa o camminata.
  2. Mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca in particolare di frutta e verdura e alimenti ricchi di calcio come semi oleosi, legumi, formaggi e alcune erbe aromatiche, come il basilico, la maggiorana o la cannella.
  3. Bere acqua ricca di calcio. Le acque calciche sono infatti un ottimo contributo al nostro apporto giornaliero di calcio.
  4. Passare del tempo all’aria aperta che è essenziale per sintetizzare la vitamina D grazie alla luce del sole.
  5. Evitare fumo e abuso di alcool e caffè che nuocciono alla massa ossea e sono fattori di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi.
  6. Assumere integratori di vitamine D, K e calcio qualora le analisi del sangue ne mostrino una carenza per evitare di sviluppare osteoporosi nel tempo.
Bibliografia:

Dottoressa Raffaella Elena Monti
Medico chirurgo specialista in Scienza dell’Alimentazione. Svolge per 20 anni attività in RSA, acquisendo competenze professionali in ambito geriatrico. Attualmente presta servizio presso un reparto di cure intermedie (ex post acuti) e svolge visite in regime privato presso il suo studio a Cusano Milanino. Svolge l’attività di medico nutrizionista in regime di libera professione. E’ specializzata in alimentazione nello sportivo, in ambito pediatrico, geriatrico, vegetariano, vegano e oncologico.
Mail: info@raffaellaelenamonti.it
Studio privato:
viale Matteotti 23 – Cusano Milanino

Per prevenire osteoporosi e fragilità ossea, scopri KD Osteo.

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